Meglio utilizzare lo zucchero o il dolcificante?

Giulia Parodi Nutrizionista

Giugno 21, 2019

Una scelta non cosi semplice! Si sa che i dolcificanti sono privi di calorie e quindi le persone attente alla linea, in genere, preferiscono utilizzarli al posto dello zucchero per diminuire l’introito calorico giornaliero.

La domanda è: utilizzando i dolcificanti si osserva una diminuzione del peso?

Sono state svolte molte ricerche per poter rispondere a questo quesito, ma in letteratura i dati sono ancora disomogenei e a volte contraddittori. Si pensi, però, che un cucchiaio di zucchero, che corrisponde circa a 5 grammi, equivale a 20 kcal, quindi usando il dolcificante si possono “risparmiare” da 50 a 200 calorie giornaliere. Questo è proprio stato evidenziato in uno studio in Brasile, in cui si dimostra che l’introito calorico dei brasiliani che usano zucchero è maggiore del 16% rispetto a chi usava i dolcificanti.

Il problema è che la maggior parte dei dolcificanti, sia sintetici che naturali, presenta un alto potere edulcorante, centinaia di volte superiore a quello del comune zucchero. Per far un esempio la stevia, dolcificante naturale, ha un potere dolcificante circa 300 volte maggiore del saccarosio. Questo crea un’alterazione nella percezione del gusto dolce. Si tende, quindi, a mangiare cibi sempre più dolci.

Un’altra domanda che spesso viene posta a riguardo è: i dolcificanti sono cancerogeni? Tutti i dolcificanti contenuti nei cibi e nelle bevande venduti nella UE sono stati sottoposti a test approfonditi e sono stati approvati da una apposita commissione. Per ognuno di essi è stata stabilita la quantità massima giornaliera consentita il che garantisce un rilevante margine di sicurezza (Regolamento UE n. 257/2010, EFSA). È opportuno però sottolineare che se si usano più alimenti che contengono un determinato dolcificante artificiale è bene ridurre almeno della metà la dose giornaliera raccomandata per dolcificare le bevande.

BIBLIOGRAFIA:
[Gardner C, et al. Diabetes Care. 2012].
[Monteiro S, et al. Nutrients. 2018; 10 (3)].

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