DNA e Alimentazione
Ciascun individuo è unico, in quanto possiede uno specifico genoma, ovvero un insieme di informazioni genetiche. Per questo motivo l’alimentazione adatta per una persona non necessariamente è adeguata anche per un’altra. Quindi, non è possibile applicare schemi o regole che non tengano in considerazione la persona, il suo stato fisio-patologico e la sua storia.
Negli ultimi anni, si parla sempre più diffusamente della nutrigenomica. Cos’è? E’ una scienza che studia come le molecole contenute negli alimenti siano in grado di intervenire sul DNA, attivando alcuni geni oppure, al contrario, regolandoli negativamente. Sono comprese anche le modifiche che l’alimentazione della madre apporta sul metabolismo del feto e, quindi, del nascituro. Questa scienza, perciò, permette la personalizzazione di una terapia nutrizionale sulla base del genoma dell’individuo.
Nutrigenomica test
A cosa serve? Fare un test genetico permette di capire qual è il carburante più adatto per il proprio organismo. Cosi come è inutile inserire benzina in una macchina con motore che funziona a gasolio, lo stesso vale per il nostro corpo. Per esempio, se si ha una mutazione del gene GIPR, che codifica per il recettore del polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente ed è collegato al sovrappeso e alla obesità, sarà poco utile una dieta iperproteica. Al contrario una migliore risposta si otterrà seguendo una dieta ricca di carboidrati, a basso indice glicemico, ricca di fibre e povera di grassi. Questo è solo un esempio, il test genetico analizza diversi polimorfismi genetici, indicatori dell’efficacia nella gestione di zuccheri, grassi e proteine. Inoltre vengono esaminati i geni che controllano l’assimilazione del calcio o della caffeina, la biosintesi delle lattasi e la regolazione del metabolismo e quindi del peso corporeo.
Fonti: Galimberti D et al. Nutrigenomica e Epigenetica: dalla biologia alla clinica. Edra Edizioni 2017; Sonestedt E et al. Fat and carbohydrate intake modify the association between genetic variation in the FTO genotype and obesity. Am J Clin Nutr. 2009 Nov;90(5):1418-25.